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Ho rubato l’arcobaleno
Ho rubato l’arcobaleno

Ho rubato l’arcobaleno

Ho rubato l’arcobaleno

Sabato 30 aprile 2011, ore 21:30, presso il Teatrino Leonardo Pacini – Chiesa di S.Antonio (entrata da via San Francesco) – Viareggio, l’Associazione culturale “TERRA DI VIAREGGIO” presenta “HO RUBATO L’ ARCOBALENO”, un originale conferenza-spettacolo dedicata al mito del volo aereo e al tardo Futurismo nei primi anni Trenta del Novecento a Viareggio, attraverso la trilogia di aeropoesie di Krimer (lo scrittore e giornalista Cristoforo Mercati): “ALI” (1930), “IL SOLE INNAMORATO” (1931, con xilografie di Spartaco Di Ciolo), “HO RUBATO L’ARCOBALENO” (1933, con disegni di Uberto Bonetti); singolari composizioni cosmogoniche esaltanti la figura dell’aviatore-aedo, per le quali si è parlato di “Futurismo romantico” e che Lorenzo Viani definiva “Minuetti aerei”…

Narra: Riccardo Mazzoni
Declama: Ilaria Bucchioni
Montaggio di rari inserti sonori e visivi a cura di Claudio Lonigro
Biglietto: 5,00 Euro
Per informazioni e prenotazioni: cell. 329-1175262

Il tardo Futurismo e il mito del volo aereo a Viareggio.

A cavallo tra gli anni Venti e Trenta del Novecento a Viareggio e in Versilia si assiste a un considerevole rilancio dell’esperienza futurista, del resto mai sopita completamente – in virtù dell’assidua frequentazione dei luoghi da parte del capofila Filippo Tommaso Marinetti – neppure nei momenti di più conclamato “ritorno all’ordine”. Stilemi futuristi sono avvertibili nella cartellonistica carnevalesca, grazie soprattutto all’opera grafica di Lucio Venna, vincitore del concorso del manifesto ufficiale del 1926 e del 1928, mentre suggestioni e istanze culturali riconducibili a Marinetti e al Movimento concorrono alla formazione, seppure in posizione minoritaria, di quel variegato e fervido clima insieme intellettuale e mondano da cui nasce nel 1929 il Premio Letterario Viareggio.

Le serate futuriste organizzate annualmente al dancing Chang rivaleggiano in modernità con le invenzioni e i ritmi musicali delle favolose feste danzanti dell’epoca. L’esposizione personale di Lorenzo Viani comprendente opere futuriste allestita nell’estate del 1930 a Villa Paolina presentata da Marinetti, offre lo stimolo all’aggregazione di un gruppo di giovani artisti e letterati raccolti intorno al poeta e giornalista Krimer (Cristoforo Mercati), tra i quali il pittore e disegnatore Uberto Bonetti, creatore in quello stesso anno della maschera di Burlamacco, icona del carnevale di Viareggio.

L’istituzione di un campo d’aviazione nella periferia della città e in seguito di un importante idroscalo nelle acque del Lago di Massaciuccoli, oltre a divulgare l’esperienza inebriante del volo, contribuisce a sviluppare un vivo interesse per l’aeropittura e l’aeropoesia, che proprio in quegli anni trovano la loro codificazione teorica con i manifesti ad esse dedicati. Nel giugno del 1931 fa tappa a Viareggio la tournée dello spettacolo “SIMULTANINA”, il canto del cigno teatrale di Marinetti ormai accademico d’Italia – comprendente le aerodanze di Giannina Censi – che si risolve nostalgicamente, come ai tempi delle gloriose sintesi teatrali degli anni Dieci, in tafferugli tra gli attori e il pubblico.

Ancora nell’ “AEROPOEMA DEL GOLFO DELLA SPEZIA”, edito da Mondadori nel 1935, Marinetti s’innalza poeticamente a “8000 metri su Viareggio”. Un rapporto fecondo dunque, quello tra il tardo Futurismo e la città – che si protrae almeno fino alla metà degli anni Trenta coinvolgendo sotto vari aspetti diversi personaggi – le cui vicende e peculiarità rievocheremo nella nostra conferenza-spettacolo, con un occhio di riguardo al ciclo di aeropoesie di Krimer.

(Riccardo Mazzoni)
Nella foto: illustrazione di Uberto Bonetti per “HO RUBATO L’ ARCOBALENO” di Krimer (1933)