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La storia del Festival

La storia del Festival

Nel 2005 la Fondazione Carnevale decide di ripristinare ufficialmente il Festival dei Rioni, noto fin dagli anni Ottanta come “Canzonetta dei Rioni”, che ha regalato ai viareggini decine e decine di canzoni che ancora oggi vengono riprodotte. Il premio? Essere la Canzone ufficiale del Carnevale di Viareggio.

logo festival di burlamacco

Nonostante l’organizzazione, la serata prevista per il 22 dicembre al Palazzetto dello Sport della città non si svolge, a causa di alcuni problemi burocratici. Fortunatamente, per la serata successiva è previsto uno spettacolo dal titolo “Un regalo da Viareggio”, organizzato dalla Croce Verde. In questa circostanza, grazie a un accordo in extremis con gli organizzatori e a un cambio di scaletta, è possibile svolgere la competizione.
Per l’anno successivo, la Fondazione, memore della brutta figura, decide di affidare il Festival dei Rioni al genovese Gian Piero Alloisio, produttore discografico, allora legato alla BMG Records. Il risultato viene descritto da molti come un disastro: infatti, il produttore seleziona una serie di canzoni, prendendo spunto dal  repertorio personale e dalle musiche popolari italiane, creando così molti dissapori con gli autori del panorama locale tradizionale, che si erano visti come costretti a cantare brani poco attinenti all’ambito carnevalesco. La sua “Balla la Bella” rimane nella memoria più per l’assurdità, che per la qualità musicale. Nel frattempo, il Movimento dei Carnevalari, sull’onda del successo scaturito dalla Burlamacca, inizia a collaborare con una delle emittenti televisive locali più seguite, Rete Versilia, partecipando ad alcune trasmissioni a tema carnevalesco.

Da questa collaborazione nasce l’idea di un festival alternativo, che sia lontano dalla piega di quello ufficiale e che porti alla ribalta nel mondo del Carnevale autori emergenti e soprattutto giovani. Insomma, il nuovo festival deve proporre alla città canzoni nuove, fresche e ballabili.
Nel rinnovato clima di entusiasmo, il Movimento lavora sodo per la realizzazione di quella manifestazione che porterà il nome di “Festival di Burlamacco”: i Carnevalari si riuniscono regolarmente presso “Mr. Birra”, un locale in centro città, nei pressi del noto “buo di Misurino”, dove animosamente discutono su come realizzare il progetto tanto ambito.
Ad oggi, il locale dove tutto è cominciato non esiste più, ma è rimasta la voglia di fare e la passione che porta a incontrarsi ogni settimana per il Carnevale e per la città.
Nel novembre 2006, alcune incomprensioni pongono fine alla collaborazione tra i Carnevalari e ReteVersilia: mancano ormai tre mesi allo spettacolo, ma i ragazzi decidono di andare avanti lo stesso, ripartendo praticamente da zero.
Tutti gli sforzi vengono ripagati venerdì 19 gennaio 2007, quando va in scena la prima edizione del Festival di Burlamacco in un teatro Jenco esaurito.
La finale del sabato non è da meno e a fine serata il pubblico applaude la canzone vincitrice “Di più Viareggio”, il cui testo racchiude in sé parte del messaggio elaborato in tre anni:

festival dedicato a loro due
Il Festival di Burlamacco è dedicato a tutti quelli che hanno fatto grande il Carnevale di Viareggio, come questi due.

“Di più, lo so che vuoi di più Viareggio
Non sei soltanto il viso di un pagliaccio
Gli occhi del grande Barbablù
Son di un gran genio la virtù
Ma tu viareggino puoi offrir di più a questa città!

Là in piazza Mazzini c’era il re del Carneval
(Che ora sta cercando forse una nuova città)
Burlamacco vagabondo
Tornerà? Sì, tornerà!
O Burlamacco qui devi restare!”

Negli anni la manifestazione cresce di livello e le canzoni che ne escono, vincitrici e non, vengono riprodotte regolarmente durante i corsi mascherati e i rioni. Intanto, i Masnada le suonano dal vivo e il mondo carnevalaro le impara piano piano a memoria.
La Fondazione Carnevale non può ignorare questa realtà, tanto che nel 2012 decide di mettere in gioco il proprio Festival dei Rioni con il Festival di Burlamacco: le canzoni vincitrici dei due concorsi si sfidano in una piccola competizione, per aggiudicarsi il titolo di Canzone ufficiale del Carnevale.
Daniele Biagini ha la meglio con “Canta”, vincitrice del Festival di Burlamacco di quell’anno, che diventa canzone ufficiale.
Nel 2013, il Festival dei Rioni non si svolge. Infatti, le ristrettezze economiche costringono la Fondazione a tagli drastici e viene meno la collaborazione con i Rioni. Di conseguenza, la canzone vincitrice del Festival di Burlamacco diventa automaticamente canzone ufficiale del Carnevale. In quell’anno a vincere è un incredulo Mario Bindi che, in coppia con Susanna Pellegrini, scrive “La mia Favola”.

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