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Le canzoni del Carnevale dal 1913 al 1929

Le canzoni del Carnevale dal 1913 al 1929

I testi delle canzoni del Carnevale di Viareggio dal 1913 al 1929. Potete ascoltare i brani e leggere i testi qua sotto:

Oh cosa ho fatto io in questo mondo,
ho l’oro in mano e mi doventa piombo
infilza Rosalba, Rosalba infilza,
infilza Rosalba, Rosalba infilzerò…

Popolani, inclito pubblico, ne’ vari quadri del cartellone che vi mostro, potrete seguire le vicende di vella miserevole e triste storia della prosperosa, umile ed ingenua villica Rosalba!
Forza maestro!

Infilza Rosalba,
Rosalba infilza,
infilza Rosalba,
Rosalba infilzerò…

1°quadro: è mattino, Rosalba ignara di ciò che l’aspetta si avvia giuliva alla polla ad attingere acqua… Quando c’è vicina esce dal bosco un omo nero, l’afferra per un braccio se la strascia dentro e…

Infilza Rosalba,
Rosalba infilza,
infilza Rosalba,
Rosalba infilzerò…

2°quadro: è sera, Rosalba con la brocca in capo ritorna alla polla, riecchiti l’omo in nero, la prende a braccetto e s’avviino nel bosco e… Allora?

Infilza Rosalba,
Rosalba infilza,
infilza Rosalba,
Rosalba infilzerò…

3°quadro: è mattino, Rosalba cantando giuliva ritorna alla polla… Questa volta l’omo in nero la prende dolcemente fra le braccia e, ahi noi! Sfacciatamente baciandola se la riporta nel bosco e…

Infilza Rosalba,
Rosalba infilza,
infilza Rosalba,
Rosalba infilzerò…

Inclito pubblico, popolani, signore e signori: come vedete abbiamo dovuto tappa’ alla svelta con dei fazzoletti il quarto e quinto quadro per ordine del Sor Delegato che si schiaffava tutti in Tore dice per oltraggio che non so io… Non si potrà così vedere la povera Rosalba che col bamboro in braccio lo va a porta’ al tonagone nero con tutto vel popò di putiferio che segue… Musica maestro!

Oh cosa ha fatto la fortuna mia,
l’avevo in mano e m’è scappata via…

Infilza Rosalba,
Rosalba infilza,
infilza Rosalba,
Rosalba infilzerò!

Infilza Rosalba,
Rosalba infilza,
infilza Rosalba,
Rosalba infilzerò!

Oh te, oh cosi, venite un popò a sentì, vesta vì ‘un la cantavino ne’ cari,
ma vi riorderà almeno la via di Lucca e i gallonzori della Tocca:

Conosco una ragazza
di nome Marcellina,
scavalca monti e valle
a sona’ la ghitarina…

(Coro) La ghitarina, la ghitarina…

Un giorno tornò a casa
tutta scombussolata,
dicendo: oh pa’, oh mamma
me l’hano rovinata!

(Coro) La ghitarina, la ghitarina…

La visita il dottore,
l’attasta e po’ la sona:
“Bimba sarà difficile
che ti ritorni bona…”

(Coro) La ghitarina, la ghitarina…

È rotto il filo armonico,
il ponticello è guasto,
tutte le corde stonino,
è una padella affatto!

(Coro) La ghitarina, la ghitarina…

Oh bimba, ci vol du’ chiodi,
du’ chiodi alla romana,
però sarà difficile
che ti ritorni sana…

(Coro) La ghitarina, la ghitarina…

Dellafia… Mi par d’esse ritornato a mì tempi…
Vi ricordate quando la cantavimo in piazza grande e po’ tutti briai alla punta giuliana:
oh tegamino portisi un altro quartuccio… Be’ mi tempi!

(Coro) La ghitarina, la ghitarina…

Signori, che avete il cuore colmo di bontà,
deh, fate a noi per Dio la carità…
Siam quattro sciagurati,
e in più la scimmia e il can…

Noi siamo tutti quanti
colpiti dalle avversità.
Su, dateci un soldino
a pro dell’ospedal!

Se piove il bagno e doccia gratisse facciam.
Il terremoto non ci fa tremar!
Via, dateci un soldino,
muovetevi a pietà!

Noi siamo tutti quanti
colpiti dalle avversità.
Su, dateci un soldino
a pro dell’ospedal!

Viviamo reietti sotto un carro alla stazion…
Il ciel ci fa da tetto ogni stagion,
le pulci e gli altri insetti
come inquilini abbiam…

Noi siamo tutti quanti
colpiti dalle avversità.
Su, dateci un soldino
a pro del Carneval!
Su, dateci un soldino
a pro del Carneval!
Su, dateci un soldino
a pro del Carneval!

Salutiamo il Carnevale
ch’è rumore, ch’è follia,
l’universa frenesia
che rinascere ci fa.
Carnevale è come un sogno
di lussuria e di splendore,
passan facili le ore
nel suo sogno di beltà.
Ohilì, ohilì, ohilà.

Musica, tango!
Maschere a rango
Viva Viareggio
Viva il fox-trot.

Musica, tango!
Maschere a rango
Viva Viareggio
Viva il fox-trot.

Su la coppa di champagne
non c’è più tristezza al mondo
tracanniamo il vino biondo
alla gioia del Carneval.
Passa un’ora di debauche
bionde e brune è la vostr’ora
date baci e baci ancora
per la gioia del Carneval.
Ohilì, ohilì, ohilà.

Musica, tango!
Maschere a rango
Viva Viareggio
Viva il fox-trot.

Musica, tango!
Maschere a rango
Viva Viareggio
Viva il fox-trot.

Ecco il corso mascherato
par l’inferno in paradiso
trombe, canti, bocche al riso,
la vertigine è in città.
Viva i carri esilaranti
e le maschere in sollazzo;
Carnevale è il vecchio pazzo
che la vita ci ridà.
Ohilì, ohilì, ohilà.

Musica, tango!
Maschere a rango
Viva Viareggio
Viva il fox-trot.

Musica, tango!
Maschere a rango
Viva Viareggio
Viva il fox-trot.

Prima Canzone Ufficiale del Carnevale di Viareggio

Lo so, lo so che da mattina a sera
sul conto mio si sciacquano la bocca
e chi mi vuol superba
e chi leggiadra
e chi mi dice
sono una civetta.

Le chiacchiere però non fan farinfirifinfinfà
fra le ragazze io son la più bellina.
Le chiacchiere però non fan farinfirifinfinfà
fra le ragazze io son la più bellina.
Le chiacchiere però non fan farinfirifinfinfà
fra le ragazze io son la più bellina.

Noi siamo della curia dei Giannotti,
paura non abbiam degli stiletti,
oh bricconcella rendimi il cuore
che m’hai rubato per fare l’amor.
E da Pedona si vede lo mare,
Pedona è bella e fa l’aria gentile.

Galoppè, galoppè, galoppè,
galoppè alla bersagliera;
galoppè, galoppè, galoppè,
galoppè alla bersaglie’! (x4)

In questo video sono state raccolte due canzoni insieme: nei primi due minuti troviamo “Tempi passati non tornan più” (1923), mentre nei minuti rimanenti “Nozze d’Or di Tonin di Burio” (1921).

Permesso?
Eccoci tutti quanti
Rincotti come tegoli
si va un po’ traballanti
ma stiamo in gamba ancor…
ma stiamo in gamba ancor…
Bevete
se non volete pene
coll’osteria sposatevi
se volete stare bene
allegro abbiamo il cor
Allegro abbiamo il cor.

Noi siamo coll’oste in intimità
evviva il buon vino
e chi ce lo da’.

Avanti
Ecco qua Tremarella
grappini ponci al mastice
evviva Garganella
quartucci giù a sciacquon
quartucci giù a sciacquon.
Succhiello: stoppe da Carnevale
Mi capita di solito
di andare all’ospedale
quando non va in prigion
quando non va in prigion.

Noi siamo coll’oste in intimità
evviva il buon vino
e chi ce lo da’

Canzone, dillo per noi al Governo
che il vino è indispensabile
specialmente l’inverno
da cappotto ci fa
da cappotto ci fa.
Le tasse, sul vino stanno male
Noi non possiam più vivere
addio stoppa serale
chi ce la pagherà?
Chi ce la pagherà?

Noi siamo coll’oste in intimità
evviva il buon vino
e chi ce lo da’!

L’omaggio del Movimento dei Carnevalari a Maschereide, canzone ufficiale del Carnevale di Viareggio 1922, di cui nel 2022 ricorreva l’anniversario dei 100 anni. Per la prima volta è incisa e cantata la sua versione popolare, ovvero “Beoneide”, questa volta cantata da Andrea Paci e registrata presso il DB Studio di Viareggio.

Permesso?
Eccoci tutte quante,
dell’uomo siam le maschere
in veste stravagante
in folleggiante umor
in folleggiante umor.
Vedete?
Torniamo ogni stagione,
vaghe fruscianti, fatue,
torniamo sulla canzone
che con noi vive e muor
che con noi vive e muor.

Noi siamo il trionfo
di tutte le età
il volto sincero
dell’umanità!

Avanti: ecco qua Pulcinella,
maccaronara a Napoli,
Arlecchino e Brighella:
Piazzetta e il Redentor
Piazzetta e il Redentor.
Stenterello, Cascine e Biancone,
il Valentin Gianduja,
Pierrot sotto a un balcone
manda un sospiro e muor
manda un sospiro e muor.

Noi siamo il trionfo
di tutte le età
il volto sincero
dell’umanità!

Canzone, dillo per noi alla gente,
chi disprezza le maschere
capisce poco o niente,
fugge la verità
fugge la verità.
Le maschere a nessun fan male,
specie a chi sa comprendere:
la vita è un Carnevale…
per chi pigliar la sa
per chi pigliar la sa.

Noi siamo il trionfo
di tutte le età
il volto sincero
dell’umanità!

Tun tun!
Chi è?

Siamo le maschere
aprite, aprite!
Siamo le messaggere
di gioia e di piacere.
Giovani e vecchi,
tutti venite,
ci chiama, ci invita
a ridere e a goder…
Il Carneval ci invita
a ridere e a goder!

Ora che è Carnevale
è lecito scherzar…
Vogliamo divertirci
e ad altro non pensar…
Di casa in casa andiamo
la gente ad invitar,
veniam per farvi ridere
larà, larà, larà!

Siamo le maschere
aprite, aprite!
Siamo le messaggere
di gioia e di piacere.
Giovani e vecchi
tutti venite,
ci chiama, ci invita
a ridere e a goder…
Il Carneval ci invita
a ridere e a goder!

Siamo le maschere
aprite, aprite!
Siamo le messaggere
di gioia e di piacere.
Giovani e vecchi
tutti venite,
ci chiama, ci invita
a ridere e a goder…
Il Carneval ci invita
a ridere e a goder!

Ritorno col sole
ritorno cantando,
Pierrot che giulivi
mi aprite le braccia.
Se dolci ricordi
mi sbiancan la faccia…
Il mar, la pineta
fan tutto obliar!

Se Colombina non è più fedele ancor,
bionda Regina, ben saprai stregarmi il cuor!

Mascherine,
brune e bionde,
salutiamo il nostro mar…
Primavera vuol ritornare
ogni bocca a rallegrar!

Nostalgici sogni
da tanto sognati,
la terra ove nacqui,
l'idioma gentile.
Portato al richiamo
del giovane Aprile,
Pierrot tutto puoi.
Che dolce obliar.

Se Colombina non è più fedele ancor,

bionda Regina, ben saprai stregarmi il cuor!Mascherine, brune e bionde,
salutiamo il nostro mar...
Primavera vuol ritornare
ogni bocca a rallegrar!Primavera vuol ritornare

ogni bocca a rallegrar!
Primavera vuol ritornare
ogni bocca a rallegrar!

Carnevale, nostro profeta
sei la gioia dei nostri cuori,
non esiste la malinconia
ma soltanto un sacco d’allegria!
Carnevale dei giorni nostri
sei la gioia dei nostri cuori.
Se la vita ti dà poca felicità
lascia tutto e vieni qua!

Carnevale, nostro profeta
sei la gioia dei nostri cuori,
non esiste la malinconia
ma soltanto un sacco d’allegria!
Carnevale dei giorni nostri
sei la gioia dei nostri cuori.
Se la vita ti dà poca felicità
lascia tutto e vieni qua!

Viareggio ascolta,
garbata e bella,
la serenata
di Pulcinella,
e con le nacchere
e i tamburelli,
gli zighidizighi
e i caccavelli.

Garbato popolo
state a sentire,
venite tutti,
venite a aprire.

Da questa massa
così garbata,
di Pulcinella
la serenata.

Con lo zighetde
zighede zun zun zun,
con lo zighede
zighede zun zun zun,
zun zun zun
zun zun zun
zun zun zun.

Oh comitato,
che ci hai ascoltato,
gradisci dunque
chi ti ha portato,
laggiù da Napoli
maschera amata,
fin qui a Viareggio:
la serenata.

Cantiamo tutti,
cantiam contenti,
senza pensieri
senza lamenti.

Con questa massa
così garbata,
di Pulcinella
la serenata.

Con lo zighetde
zighede zun zun zun,
con lo zighede
zighede zun zun zun,
zun zun zun
zun zun zun
zun zun zun.

Mi è stato detto che mi vuoi picchiare
un giorno avanti sappimelo dire,
un giorno avanti sappimelo dire
che io mi possa almeno preparare.

Dammi le picche, le fiori ce l’ho,
dammi il tuo cuore e primiera farò.
Dammi le picche, le fiori ce l’ho,
dammi il tuo cuore e primiera farò.

Sanguaccio marcio!
E l’hai bevuto l’olio di merluzzo,
e l’hai bevuto l’olio di merluzzo,
e con Beppin l’hai fatto il pataracchio.

Dammi le picche, le fiori ce l’ho,
dammi il tuo cuore e primiera farò.
Dammi le picche, le fiori ce l’ho,
dammi il tuo cuore e primiera farò.

Omi, omi, omi!
Oh che dolor di stomi,
oh che dolor di stomi,
quando mi passerà?
Ti passerà stasera al lume di candela,
ti passerà stasera, quando ti passerà.

In questo video sono state raccolte due canzoni insieme: nei primi due minuti troviamo “Tempi passati non tornan più” (1923), mentre nei minuti rimanenti “Nozze d’Or di Tonin di Burio” (1921).

Allegri, oh cittadini, ora che è Carneval,
l’ore di gioia son brevi e finiran…
Cacciam malinconia lontano dai languor,
per fare in questi giorni dei grandi furor.
Uniti e in armonia s’inneggi al Carneval,
che tutti chiama e invita a folleggiar.
Viareggio porti il vanto nel farlo trionfar
e gareggiar con tutte le grandi città.

In cor tutti cantiam: “Evviva il Carneval!”
La, la, la, la, la, laralà, la, la!!!

Vogliam ballare, vogliam cantare
all’aria aperta nei festival;
che mascherate vogliamo fare
e il Carnevale farem trionfar!
Viva Viareggio, dolce soggiorno,
tu dai un incanto che ugual non ha!
Le tue fanciulle sono i più belli,
fragranti fiori della città!!!

Sfilan sul bel viale, che è fronteggiante al mar,
corteggi e mascherate si svolgon là;
coriandoli a bizzeffe, bei carri in quantità
per celebrar la gioia del bel Carneval.
Fanciulle e giovinotti pien di vivacità
gettandosi dei fiori vorran scherzar.
Non sian però gli scherzi tali da disturbar,
che in festa e in armonia vogliamo restar.

In cor tutti cantiam: “Evviva il Carneval!”
La, la, la, la, la, laralà, la, la!!!

Vogliam ballare, vogliam cantare
all’aria aperta nei festival;
che belle sbornie vogliam pigliare
e il Carnevale farem trionfar!
Viva Viareggio, dolce soggiorno,
tu dai un incanto che ugual non ha!
Le tue fanciulle sono i più belli,
fragranti fiori della città!!!

E tutti uniti cantiamo in coro:
“Viva Viareggio, viva il Carneval!”

Infarinato il viso
di polvere di riso,
un neo del Settecento
gettato là sul mento.
Deciso a dar l’assalto
a Monna Primavera,
balzando dallo spalto
della maschera nera.

Il Carneval in maglia,
affronta la battaglia
e il popolo sbaraglia
con canti, picche e fior.

Nel Carnevale,
che impazza e che schiamazza
ogni matrona diventa una ragazza.
Ed ogni uomo sia pure col buzzo
sente improvviso rinascere il ruzzo.
Pizzichi, baci, carezze, morsotti
son dell’amore gli intingoli ghiotti.
Prenderne un poco che male sarà,
poi la quaresima ci purgherà,
ci purgherà, ci purgherà, ci purgherà, ci purgherà!

(Tu non allunghi il muso,
se il dazio non è chiuso,
se l’onibus postale
non marcia per la quale.
Se più che mai il padrone
difende la sua classe,
se chiede la pigion
accidenti alle tasse.

Se l’uomo balneare
vorrà quest’anno al mare
con carta da involtare

o con monete d’or

Nel Carnevale,
che impazza e che schiamazza
ogni matrona diventa una ragazza.
Ed ogni uomo sia pure col buzzo
sente improvviso rinascere il ruzzo.
Pizzichi, baci, carezze, morsotti
son dell’amore gli intingoli ghiotti.
Prenderne un poco che male sarà,
poi la quaresima ci purgherà,
ci purgherà, ci purgherà, ci purgherà, ci purgherà!

Tu sciogli la canzone
in piazza e nel veglione,
t’avventi sulle polpe
nel tratto della volpe;
col naso di cartone
ribollo come mosto,
allunghi in direzione
del mistero nascosto.

Del resto non ti cale
giocondo Carnevale,
apostolo e sensale
dell’attimo d’amor…)

Nel Carnevale,
che impazza e che schiamazza
ogni matrona diventa una ragazza.
Ed ogni uomo sia pure col buzzo
sente improvviso rinascere il ruzzo.
Pizzichi, baci, carezze, morsotti
son dell’amore gli intingoli ghiotti.
Prenderne un poco che male sarà,
poi la quaresima ci purgherà,
ci purgherà, ci purgherà, ci purgherà, ci purgherà!

L’asinello non vuol più lavorare
perché ha visto, ha visto la comare
più si picchia, più si punta,
più si picchia ed ei non vuole andar
e la pazienza perdere ci fa.

È inutile picchiare, picchiare, picchiare,
è inutile picchiare se il miccio ‘un vole andare,
è inutile picchiar, non vuol più lavorar.

Le bellezze poi del nostro mare
maggiormente l’han fatto innamorare,
più si picchia, più si punta,
più si picchia ed ei non vuole andar
e la pazienza perdere ci fa.

È inutile picchiare, picchiare, picchiare,
è inutile picchiare se il miccio ‘un vole andare,
è inutile picchiar, non vuol più lavorar.

È inutile picchiare, picchiare, picchiare,
è inutile picchiare se il miccio ‘un vole andare…
È inutile picchiare, picchiare, picchiare,
è inutile picchiare se il miccio ‘un vole andare…

Andasti, oh giovinastro, al gran veglione,
al braccio ti abbiam visto di una bionda
e ci facevi il nesci e il burbiglione
mentre palpavi l’anca sua rotonda.

Le bottiglie del buon vino,
il cognac ed il poncino,
il ripieno del panino
te li sei scordati già?
Li mangiasti alla Morina
di tordelli una dozzina,
si lamenta, poverina;
oh chi mai li pagherà?

Tralalallallà…
Tralalallallà….

Ti sogni e ti par d’essere all’inferno,
portato a volo da tremendi draghi,
e invece sei nel crudo dell’inverno
e i creditori aspettan che tu paghi.

Caramelle, gianduiotti,
pasticcini e gran confetti,
se doman tu ci rifletti
chi li paga? Non si sa.
Lo champagne nei palchetti,
i coriandoli a gran getti,
le valanghe dei sorbetti
te li sei scordati già!

Tralalallallà…
Tralalallallà….

Con tutte le cocotte tu danzasti,
sepolto un neo scopristi sotto al seno
al pagliaccetto rosa che portasti
nel salottino verde al pian terreno.

Al veglion dietro la quinta
la bebè tutta ritinta
ce la fece a darsi vinta
lo ricordi?…Trallallà…
La contessa con la figlia
ti facea l’occhio di triglia,
ti troncasti quasi in chiglia
salutando…Trallallà…

Tralalallallà…
Tralalallallà….

Domattina, molto presto,
sarai vivo o sarai desto,
ma però sarai più mesto
pesto e vizzo, e trallallà…

Tralalallallà…
Tralalallallà….

Chi è là? Chi è là?
Che vien dal mare.
E arriva, evviva,
il Carneval.

Diamo al Libeccio pensieri e noia,
la vita è bella, la vita è gioia.
Al bel sorriso di Carnevale
fugge ogni male, torna il piacer.
Viva Viareggio,
viva l’amor.

Viareggio sogno di primavera,
la vita intera passare in te.
Al vago fremito del mare azzurro
sognare e amare, altro non v’è.
Viareggio sogno di primavera,
la vita intera passare in te.
Al vago fremito del mare azzurro
sognare e amare, altro non v’è.

Beviam, brindiam
a Carnevale.
Beviamo, brindiamo,
al Carneval.

Davanti al principe dell’allegria
siam tutti uguali e tutti d’un core.
La contessina e la sartina,
il marinaio e il gran signor.
Viva Viareggio,
viva l’amor!

E sotto il pungolo del dispiacere
e finché giunga l’ora fatal.
Oh viareggino, alto il bicchiere,
pensa al tuo principe, al Carneval.
E sotto il pungolo dell’allegria
siam tutti uguali, tutti d’un cor.
Oh viareggino, alto il bicchiere,
pensa al tuo principe, al Carneval.

Danza, suona, salta, gira,
brinda, trinca, campa e godi.
Anima allegra, canta giuliva.
Evviva, evviva il Carneval!

Già le dorate porte
del regno del piacere,
ha schiuso il Carnevale
con magico potere;
ed al tuonante appello
del suo più baldo alfiere,
Viareggio s’è destata
adorna di spledor.

Viareggio, giardino
di sogni e d’incanto,
regina baccante,
innalza il tuo canto
al re della gioia,
al re dell’amor…
Al re della gioia,
al re dell’amor.

Entriam nel paradiso
dell’orgia, del clamore,
dei canti, del delirio,
dei sogni, dell’amore;
è un attimo fuggente
di gioia e di splendore,
che il Carneval ci dona
per viverlo e goder.

Viareggio, giardino
di sogni e d’incanto,
regina baccante,
innalza il tuo canto
al re della gioia,
al re dell’amor…
Al re della gioia,
al re dell’amor.

(Un frizzo, una carezza,
un guardo de’ più audaci;
sognar fanno ne’ cuori
frementi, due rapaci:
e appassionate labbra,
che ruberanno i baci,
e sazieranno i cuori
d’amore e voluttà.

Viareggio, giardino
di sogni e d’incanto,
regina baccante,
innalza il tuo canto
al re della gioia,
al re dell’amor…
Al re della gioia,
al re dell’amor.

Nel cielo tuo incantato,
trionfan l’allegria,
le danze, i suoni, i canti,
la vita, la follia;
più verde è la pineta,
il mare ha più malia,
più belle le fanciulle,
più ardente v’è l’amor.

Viareggio, giardino
di sogni e d’incanto,
regina baccante,
innalza il tuo canto)

Al re della gioia,
al re dell’amor…
Al re della gioia,
al re dell’amor.

O bimbe dagli occhioni
ardenti di mister,
torna già
Carneval!
Re del gran piacer!
E tutte le canzoni
han per refrain “Amor”.
O bimbe a mani piene date i fior.

Viareggio è una canzone
che dai pini va al Tirren.
È una malia!
È una follia!
È dolce un’illusione
gaia sboccia in tutti i cuor.
Fata Viareggio, dacci l’amor!

O bimbe dagli occhioni
ardenti di mister,
torna già
Carneval!
Re del gran piacer!
E tutte le canzoni
han per refrain “Amor”.
O bimbe a mani piene date i fior.

Viareggio è una canzone
che dai pini va al Tirren.
È una malia!
È una follia!
È dolce un’illusione
gaia sboccia in tutti i cuor.
Fata Viareggio, dacci l’amor!

Viva il Carneval.

È tutta la notte
che ballo e che suono,
che brindo e che canto,
ma oh, dove sono?
Mi par d’impazzire,
ci vedo per tre,
mi gira la testa,
mi scivola il pie’.

Eppur Carnevale,
che chiama e che invita,
festante, chiassoso,
burlone alla vita;
barbera e champagne,
carezze di fate,
le scimmie, risate
e baci d’amor.

I casi son due,
‘sì chiari e lampanti:
ho preso la scimmia,
di quelle sonanti
oppure la scimmia
mi ha preso con sé,
se tutto mi gira,
mi scivola il pie’.

Eppur Carnevale,
che chiama e che invita,
festante, chiassoso,
burlone alla vita;
barbera e champagne,
carezze di fate,
le scimmie, risate
e baci d’amor.

Il nettare biondo
dei calici d’oro,
le feste, i veglioni
raccontale a loro,
se giro travaglio
ci vedo per tre,
mi gira la testa,
mi scivola il pie’.

Eppur Carnevale,
che chiama e che invita,
festante, chiassoso,
burlone alla vita;
barbera e champagne,
carezze di fate,
le scimmie, risate
e baci d’amor.

Barbera e champagne,
carezze di fate,
le scimmie, risate
e baci d’amor.

Ma che fatto eccezionale
per piegar Sirene e Ondine,
venne ai bagni il Carnevale,
venne al mar in mutandine.
A servigli da ombrellone
col suo far gaio e giocondo
ci costrinse il solleone,
vecchia lampada del mondo.

Carneval, Carneval,
Carneval dove sei tu,
risorride gioventù.
Frizzi e canti,
danze e cori,
bocche, risa e folli amor.
Carneval, Carneval,
Carneval dove sei tu,
risorride gioventù.
Frizzi e canti,
danze e cori,
bocche, risa e folli amor.
Carneval dove sei tu,
torna amore e gioventù.
Olè.

(Sopra l’agile patino
fila verso l’orizzonte,
travestito da bagnino,
mentre amor le reti ha pronte.
Gli si dà la donna altera,
mentre intorno tace il mondo,
Carneval che poi la sera
scherza ilare e giocondo.)

Carneval, Carneval,
Carneval dove sei tu,
risorride gioventù.
Frizzi e canti,
danze e cori,
bocche, risa e folli amor.
Carneval, Carneval,
Carneval dove sei tu,
risorride gioventù.
Frizzi e canti,
danze e cori,
bocche, risa e folli amor.
Carneval dove sei tu,
torna amore e gioventù.
Olè.

Bek, Buk, Bek, Buk,
Cluk, Clek,
Cluk, Clek,
Karambambuk! Karambambuk!
Karambambuk! Karambambuk!

Orsù sorridi e risorridi
e arcisorridi
e fai allo Sir del Carnevale un salamelek;
che degno sia
del gran Tukul di Karakul
dove tu imperi Karambambuk!

Karambambuk! Karambambuk!
Karambambuk! Karambambuk!
Siam venuti dalla terra di Kerluk.
Karambambuk!
Qui a Viareggio siamo entrati per le Luk.
Karambambuk!
Per godere alcuni dì fra le Manzuk.
Karambambuk!
Mascherine sù salite nel Tukul
della reggia Oriental di Bek Ambuk,
dove ci impera Karambambuk!
Karambambuk! Karambambuk!
Al Carnevale fai salamelek
e dalla terra di Kerluk,
Karambambuk! Karambambuk!
Karambambuk! Karambambuk!
Va nel Tukul delle belle Manzuk.
Balla suonando ‘sto triccheballacche,
Karambambuk di Karakul!
Karambambuk! Karambambuk!
Karambambuk! Karambambuk!

Karambambuk! Karambambuk!
Karambambuk! Karambambuk!
Siam venuti dalla terra di Kerluk.
Karambambuk!
Qui a Viareggio siamo entrati per le Luk.
Karambambuk!
Per godere alcuni dì fra le Manzuk.
Karambambuk!
Mascherine sù salite nel Tukul
della reggia Oriental di Bek Ambuk,
dove ci impera…
Karambambuk!

Quest’è Viareggio,
dolce canzone
che oltre il mar, monti e val
tutti san cantar;

Un nido d’amor,
rifugio dei cuor
che van cercando baci,
sempre baci e voluttà…
Un nido di fior,
Viareggio sei tu,
chi t’ama ti brama
e non ti scorda più.
Viareggio hurrà!!

Il tuo mar, il tuo sol,
le follie del Carneval,
deliziose donnine
come vi potrei scordar?
Chi è lontan sempre avrà
la nostalgica vision
e Viareggio nel sogno
soavemente apparirà!!
Oilì! Oilì! Oilà!

Un nido d’amor,
rifugio dei cuor
che van cercando baci,
sempre baci e voluttà…
Un nido di fior,
Viareggio sei tu,
chi t’ama ti brama
e non ti scorda più.
Viareggio hurrà!!

L’Inglesina dice yes,
la Viennese dice ya,
le Spagnole, le Musmé, le Parigine,
tutte afferman con passion:
“Quando arriva il Carneval,
a Viareggio troverai felicità”.

Tutte afferman con passion:
“Quando arriva il Carneval,
a Viareggio troverai felicità”.

Un nido di fior,
Viareggio sei tu,
chi t’ama ti brama
e non ti scorda più.
Viareggio hurrà!!

Son tornate nel 2000
le scomparse stelle rosse,
e danzando fanno mosse
in omaggio al Carneval.
Non v’è traccia di gazzelle,
ma dall’arco dell’amore
van le frecce dritte al cuore
della gaia gioventù.

Carneval,
quanta festa
di canti ed amore per te.
Carneval,
nel 2000 altro sogno
più bello non v’è.
Baci e fior,
e Viareggio nel sole
risplende di più.
Carneval,
ti saluta
primavera, gioventù.

Son tornate nel 2000
le scomparse stelle rosse,
e danzando fanno mosse
in omaggio al Carneval.
Cervi, aquile ed alcioni,
nell’immensa prateria,
or qui godono allegria
sulla spiaggia sempre in fior.

Carneval,
quanta festa
di canti ed amore per te.
Carneval,
nel 2000 altro sogno
più bello non v’è.
Baci e fior,
e Viareggio nel sole
risplende di più.
Carneval,
ti saluta
primavera, gioventù.

Carneval,
ti saluta
primavera, gioventù.
Carneval,
ti saluta
primavera, gioventù.

Col mio cavallo in groppa,
come sul trono un re.
La gioia in cuor mi tocca,
più resisto in me.
E ognun mi guarda e dice:
“Giovane Carneval, bello e felice”.

Ed io son Ado,
sorrido e vago,
bello e giocondo,
questo è il mio mondo:
frizzi amorosi
da belle bimbe odo,
oh come me la godo.

Oh mio destrier galoppa
tra il sol argenteo va.
Di gioia il cuor trabocca,
lido che fa sognar.
E ognun mi guarda e dice:
“Giovane Carneval, bello e felice”.

Ed io son Ado,
sorrido e vago,
bello e giocondo,
questo è il mio mondo:
frizzi amorosi
da belle bimbe odo,
oh come me la godo.

E ognun mi guarda e dice:
“Giovane Carneval, bello e felice”.

Ed io son Ado,
sorrido e vago,
bello e giocondo,
questo è il mio mondo:
frizzi amorosi
da belle bimbe odo,
oh come me…
Come me la godo.

Sulla spiaggia d’or,
fra il verde e i fior,
nel più bel ciel mille Sirene
vengono a danzar
in Carneval
al canto dell’amor.
Bionde di New York
e di Berlin
gentili e gaie mascherine,
danzan liete ed accennano audaci
l’orizzonte ed il ciel laggiù,
dove è bello saziarsi di baci,
sul gran mare che luccica blu.

Viareggio col tuo sorriso
di Paradiso,
quante bimbe fai tu sognar!
Nel sole, tutto splendore,
in mille aiuole
rifiorisci cantando amor.
Viareggio, la tua allegria,
la tua follia
ci trascina alla voluttà.
Giovinezza,
danze, baci, carezze di sole,
bocche in fiore, torna amore,
quando arriva Carneval!

Danzan liete ed accennano audaci
l’orizzonte ed il ciel laggiù,
dove è bello saziarsi di baci,
sul gran mare che luccica blu.

Viareggio col tuo sorriso
di Paradiso,
quante bimbe fai tu sognar!
Nel sole, tutto splendore,
in mille aiuole
rifiorisci cantando amor.
Viareggio, la tua allegria,
la tua follia
ci trascina alla voluttà.
Giovinezza,
danze, baci, carezze di sole,
bocche in fiore, torna amore,
quando arriva Carneval!

(Bimbe, il vostro onor
Viareggio è in fior,
per voi ritorna primavera
quando è Carneval
e in riva al mar
cantan le Ondine in cor.

Sulla spiaggia d’or,
la gioventù
sorride allegra e spensierata.
E nel sole che inonda le piazze
vi è un effluvio di baci e fior,
un trionfo di belle ragazze,
di sorrisi, di gioia, d’amor…)

Link utili

  • La tabella con tutte le canzoni del Carnevale di Viareggio la puoi trovare a questo link.
  • L’albo d’oro delle canzoni del Carnevale di Viareggio è riportato in questa pagina.