I testi delle canzoni del Carnevale di Viareggio dal 1970 al 1979. Potete ascoltare i brani e leggere i testi qua sotto:
Ci son trenta panchine un po’ stinte
fra le più distinte
che vedi in città.
Quattro chioschi forniti con niente
e poi c’è la gente
che viene e che va.
C’è un ritrovo per vecchie signore,
tre ore per bere
una tazza di tè.
Ci son dodici vele sul mare
c’è un battito in cuore
però lei non c’è.
C’è un locale fra il chiuso e l’aperto
tra il ballo e il concerto
e un po’ liberty
che già vide Don Giacomo assorto
gustare il suo Porto pensando a Mimì.
C’è rimasto un barocco plafone
ambito blasone
dei noti caffè;
le abatjours, le maniglie d’ottone,
sei palme africane
però lei non c’è.
Passeggiata Margherita
se a incontrarla per prima sei te
devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.
Devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.
Sotto i tegoli del Quarantotto
formato ridotto dei grandi Bazar
c’è il mio primo giocattolo rotto,
un treno diretto
per dove chissà.
Tra le cose di gusto borghese
c’è un busto francese
firmato Bernè,
c’è persino un ventaglio cinese,
perfino due rose
però lei non c’è.
Strana amica, lontano è il passato,
il tempo incantato
fu rapido ma
a noi sembra di averlo vissuto
appena un minuto,
un attimo fa.
Ed è questa comune impressione
chiamata illusione
che spiega perché
tengo in serbo un leggero aquilone,
do un calcio a un pallone
però lei non c’è.
Passeggiata Margherita
se a incontrarla per prima sei te
devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.
Devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.
Passeggiata Margherita
se a incontrarla per prima sei te
devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.
Devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.
Devi dire alla mia fanciullezza
se per gentilezza
ripassa da me.
Questa luce, che tanto mai briosa
mette festa in seno ad ogni cosa
ce la porta Re Carneval!
ce la porta Re Carneval!
Siam sicuri, ce la porta il Carneval!
Il Carneval!
A Viareggio siam tutti a festeggiare
i cent’anni del Re del buonumore
centenario del Carneval!
Centenario del Carneval!
Fra i coriandoli mille carri salutiam!
Viva il nonno Carneval!
Che da cent’anni il cuore fa sognar!
Ai mille che verran
vogliamo noi in compagnia brindar!
Spensierati per la mano
con le care Viareggine andiam,
cantando tutti insieme:
“Tanti auguri, tanti auguri, Carneval”
Battiamo le mani al grande nonnino
che da cent’anni è tanto gaio e sbarazzino!
Già lo sento, oh bella mascherina
che il tuo bacio timido s’avvicina
sempre più sai che t’amerò!
Sempre più sai che t’amerò!
Sono sicuro sempre più che t’amerò!
Sì, t’amerò!
Mentre il nonno Re Carneval ci guarda
dei suoi dolci vent’anni si ricorda
lui però non invecchia mai!
Lui però non invecchia mai!
Sempre giovane, tanto giovane resterà!
Viva il nonno Carneval!
Che da cent’anni il cuore fa sognar!
Ai mille che verran
vogliamo noi in compagnia brindar!
Spensierati per la mano
con le care viareggine andiam
cantando tutti insieme:
“Tanti auguri, tanti auguri, Carneval!”
Spensierati per la mano
con le care viareggine andiam
cantando tutti insieme:
“Tanti auguri, tanti auguri, Carneval!”.
Viareggio tu
ridente spiaggia sei della Versilia
Viareggio tu
ad ogni bimba il cuore fai sognar…
Viareggio tu
sei come l’onda del mare verde e blu
che ci riporta al primo amore e ci fa
cantar ancor spensierati e felici come allor…
A Carnevale con le maschere
balli e canti d’allegria
e che baldorie troverai
per le vie della città
quando la banda suonerà…
Rimani sempre allegra e giovane
il tuo volto non potrà cambiar
per noi sei sempre solo tu
Viareggio sempre più
fra tutte la più bella…
Viareggio tu
sei come l’onda del mare verde e blu
che ci riporta al primo amore e ci fa
cantar ancor spensierati e felici come allor…
Viareggio, bella strada luminosa,
fra due piazze ombrose e laboriose,
Una torre antica maestosa
è Matilde torre misteriosa.
Viareggio, qui ci nacque carnevale
il suo corso allegro mascherato,
I suoi carri ingenui
poi grandi e fantasiosi,
carri in onore del carnevale.
Viareggio, bella strada luminosa,
fra due piazze ombrose e laboriose,
Una torre antica maestosa
è Matilde torre misteriosa.
Viareggio, qui ci nacque carnevale
il suo corso allegro mascherato,
I suoi carri ingenui
poi grandi e fantasiosi,
carri in onore del carnevale.
Viareggio, che di luce è luminosa
un tripudio folle d’allegria
D’ogni età l’amor,
l’amor, la frenesia
in questa notte magica
magia di carneval
D’ogni età l’amor,
l’amor, la frenesia
in questa notte magica
magia di carneval!
Vi parlerò di un gioco eccezionale
un gioco fatto per l’umanità
si tratta di un grande derby davvero eccezionale
tra squadre di una gran comunità.
Si va, per la gioventù
tanto le frontiere non ci son più
così ti puoi divertir
e all’Europa unita contribuir
È bello viaggiare ma senza confini
sentirsi vicini, giocando così.
Si va, che felicità
e se poi qualcun ne approfitterà
dimostrati saggio e fallo anche tu
poi vieni a Viareggio e cantaci su
E adesso son venuti al Carnevale
sperando di giocar perfino qua
se non ci stiamo attenti
potrà finire male
si mangeranno tutta la città.
Si va, per la gioventù
tanto le frontiere non ci son più
così ti puoi divertir
e all’Europa unita contribuir.
È bello viaggiare ma senza confini
sentirsi vicini giocando così.
Si va, che felicità
e se poi qualcuno ne approfitterà
dimostrati saggio
e fallo anche tu
poi vieni a Viareggio e cantaci su!
la la la la la la la la la la la la la la la la
la la la la la la la la la la la la la la la la
Di fischi per fiaschi
ti fanno vedere
per dartela a bere sono veri campion
Si va, che felicità
e se poi qualcuno ne approfitterà
dimostrati saggio
e fallo anche tu
poi vieni a Viareggio e cantaci su!
Come faremo a vivere, dillo tu
Tutto non fa che crescere, sempre più
Ora continua a spender su per giù
Le paghe son le stesse, lo spero del futur
Ma i pescicani, quei gran signori
sono in un mare ch’è tutto d’oro
Si arrangeranno quelli di fuori
che per il resto, ci pensan lor.
Dice il più grosso al più piccino
forza sotto tocca a te!
Quello si ingozza che di pappa li ce n’è:
ora mangia te, che poi tocca a me, di nuovo a te.
E gli altri pesci, che non son cani
stanno a guardare, senza parlar
ma pur pensando, ai pescicani
quella cuccagna, poi finirà!
(…) per il povero oggidì,
se non si arrangia il misero, che patir
Soltanto pochi spiccioli, col piattin
dovrebbe rimediare, se mal non vuol finir
Ma i pescicani, quei gran signori
sono in un mare ch’è tutto d’oro
S’arrangeranno quelli di fuori
che per il resto, ci pensan loro
dice il più grosso al più piccino
forza sotto tocca a te!
Quello si ingozza che di pappa li ce n’è:
ora mangia te, che poi tocca a me, di nuovo a te
e gli altri pesci, che non son cani
stanno a guardare, senza parlar
ma pur pensando, ai pesci grandi
quella cuccagna, poi finirà!
Ma i pescicani, quei gran signori
sono in un mare ch’è tutto d’oro
S’arrangeranno quelli di fuori
che per il resto, ci pensan loro
e gli altri pesci, che non son cani
stanno a guardare, senza parlar
ma pur pensando, ai pesci grandi
quella cuccagna, poi finirà!
Attenzione! Popolazione! Un annuncio… d’eccezione!
Al teatro del Carnevale,
questa sera c’è un gran galà,
un artista internazionale,
una farsa presenterà.
Et voilà,
su correte tutti qua,
il gran burattinaio che spettacolo vi fa.
Arrivò proprio apposta da New York,
ai maghi di Viareggio non può certo dir di no.
E su, e giù,
è come una magia,
manovra tutti i fili, con tanta fantasia.
E qua, e là,
è proprio divertente,
applaude già la gente mentre lui si dà da far.
Et voilà, il finale già si sa,
il gran burattinaio,
ancor più ricco diverrà.
E delle marionette,
guidando le possente, ???
del mondo intero si impadronirà.
Et voilà,
su correte tutti qua,
il gran burattinaio che spettacolo vi fa.
Arrivò proprio apposta da New York,
ai maghi di Viareggio non può certo dir di no.
E su, e giù,
è come una magia,
manovra tutti i fili, con tanta fantasia.
E qua, e là,
è proprio divertente,
applaude già la gente mentre lui si dà da far.
Et voilà, il finale già si sa,
il gran burattinaio,
ancor più ricco diverrà.
E delle marionette,
guidando le possente, ???
del mondo intero si impadronirà.
E su, e giù,
è come una magia,
manovra tutti i fili, con tanta fantasia.
E qua, e là,
è proprio divertente,
applaude già la gente mentre lui si dà da far.
Et voilà, il finale già si sa,
il gran burattinaio,
ancor più ricco diverrà.
E delle marionette,
guidando le possente, ???
del mondo intero si impadronirà.
Branca, branca, branca! Leon, Leon, Leon!
L’armata è in disarmo,
non sa come fare,
È andato all’assalto e già si deve ritirare.
Gli scudi sfondati,
stracciati i vestiti,
Aspetta gli squilli per poterci riprovar.
Ma inutile tentare una sortita,
Amici miei che combattete a fa’?
Brancaleone, è scesa in campo con l’armata,
Ma è tutta sconquassata,
ma è tutta sbrindellata,
Con l’inflazione ??? ora mi tocca
E sbuffa con la bocca ih-oh-ah.
Anche riva al mare,
Carnevale si dà da far,
Ma la gente guarda e va
Che barba l’osterità.
Guarda l’Italia come l’hanno combinata,
è proprio rovinata,
è proprio sgangherata,
Con una ???.
Tu hai provato a rimediare?
Che ho ???
Leon, leon, leon!
Branca, branca, branca! Leon, Leon, Leon!
Per non stuzzicare il cane che dorme
Si lascia a dormire,
i decreti e le riforme.
Si punta la lancia,
La lancia si spunta,
Allora si tenta con le tasse eccezional.
Ma si è capito
Che non serve a niente
È poco intelligente riprovar.
Brancaleone, è scesa in campo con l’armata,
Ma è tutta sconquassata,
ma è tutta sbrindellata,
Con l’inflazione ??? ora mi tocca
E sbuffa con la bocca ih-oh-ah.
Anche il riva al mare,
Carnevale, si dà da far,
Ma la gente guarda e fa
Che barba! L’austerità!
Anche riva al mare,
Carnevale si dà da far,
Ma la gente guarda e va
Che barba l’osterità.
Guarda l’Italia come l’hanno combinata,
è proprio rovinata,
è proprio sgangherata,
Con una ???.
Tu hai provato a rimediare?
Che ho ???
Leon, leon, leon!
Anche il riva al mare,
Carnevale, si dà da far,
Ma la gente guarda e fa
Che barba! L’austerità!
Guarda l’Italia come l’hanno combinata,
è proprio rovinata,
è proprio sgangherata,
Con una ???.
Tu hai provato a rimediare?
Che ho ???
Leon, leon, leon, leon, leon, leon!
La cicala in riva al mare,
Nella campagna ???
Vuole ???
E qualcheduno in fondo pagherà.
La cicala canta,
E se la gode nel suo sogno d’or,
Tutto ciò la incanta,
È un paradiso fatto di illusion.
Canta la cicala,
Felice canta senza mai pensar,
Che però quel giorno in cui tutto finirà,
E allor quel giorno chi l’aiuterà?
Ma purtroppo nessun paga,
E di chi solo lei vedrà fiorire, ???
Non le servono i campi ma la lor serietà,
E le formiche che la stanno a insegnar.???
La cicala canta,
E se la gode nel suo sogno d’or,
Tutto ciò la incanta,
È un paradiso fatto di illusion.
Canta la cicala,
Felice canta senza mai pensar,
Che però quel giorno in cui tutto finirà,
E allor quel giorno chi l’aiuterà?
Canta la cicala,
Felice canta senza mai pensar,
Che però quel giorno in cui tutto finirà,
E allor quel giorno chi l’aiuterà?
Lalalalalala, lalalalalala, lalalalalala!
Se tu vieni con me,
il miracolo c’è
corri in fretta e lo puoi,
??? da da te.
Il governo di qua, lì per lì, là per là,
s’è mutato in civetta e sapete che fa?
Ora dice tutto mio,
quel che vedi è tutto mio.
Su donami ciò che è tuo,
tutto quanto voglio mangiar.
Qui c’è tanta cacciagione,
da ??? perfezione.
Il meglio di ogni stagione a me sola deve toccar.
È inutile discutere
La parte del leone spetta a lei.
Comunque tu continui a chiedere
Un po’ di carnevale anche per noi.
Ma lei dice tutto mio
quindi ??? tutto io.
Perdonami amico mio,
tu capisci lo devo far.
Le riforme sono ???,
che mi servono da richiamo.
Su vieni per l’italiano,
le tue penne mi vò mangiar.
La la la la la la, la la la la la.
La la la la la la, la la la la la la
A Viareggio si sa,
se qualcosa non va
Ci si ride un po’ su,
e si tirà a campà
È una formula che
si commenta da sé
L’ha inventata per noi,
carnevale gran re
Ora dice tutto mio,
quel che vedi è tutto mio.
Su donami ciò che è tuo,
tutto quanto voglio mangiar.
Qui c’è tanta cacciagione,
da ??? perfezione.
Il meglio di ogni stagione a me sola deve toccar.
È inutile discutere
La parte del leone spetta a lei.
Comunque tu continui a chiedere
Un po’ di carnevale anche per noi.
Ma lei dice tutto mio
quindi ??? tutto io.
Perdonami amico mio,
tu capisci lo devo far.
Le riforme sono ???,
che mi servono da richiamo.
Su vieni per l’italiano,
le tue penne mi vò mangiar.
La la la la la la, la la la la la.
La la la la la la, la la la la la la
La la la la la la, la la la la la.
La la la la la la, la la la la la la
La la la la la la, la la la la la.
La la la la la la, la la la la la la
La la la la la la, la la la la la.
La la la la la la, la la la la la la
La la la la la la, la la la la la.
La la la la la la, la la la la la la
Ma guarda un po’ che scherzi, combina il carnevale
In una scarpa vecchia trasformata uno stivale
E come non bastasse, adesso in mezzo al mar
La povera ciabatta la fa pur navigare
Ma che bella fregata che è
E ??? che c’è
L’hanno proprio progettata per noi
Ci può salire se vuoi
I corsari son pronti a predar
I gioielli del bel lungomar
Ma che bella fregata la nave pirata
Perché c’è ??? veleggia sul mar
È ormai finito il viaggio esulta già la ciurma
E in vista di Viareggio canta, balla ???
Armata fino ai denti e senza dubitar
Le navi concorrenti si preparano ad abbordar
Ma che bella fregata che è
E ??? che c’è
L’hanno proprio progettata per noi
Ci può salire se vuoi
I corsari son pronti a predar
I gioielli del bel lungomar
Ma che bella fregata la nave pirata
Perché c’è ??? veleggia sul mar
I corsari son pronti a predar
I gioielli del bel lungomar
Ma che bella fregata la nave pirata
Perché c’è ??? veleggia sul mar
Ma che bella fregata la nave pirata
Perché c’è ??? veleggia sul mar
Qualcuno ha detto che un purè di filigrana
Per le riforme si dovrà impiegar
Però si tratta di riforme all’italiana
Non resta niente di tutto quel denar
Ed anche se ne resta,
lo sai come va a finir?
Il mago carnevalo va a sparir
Ma che spremuta di qualità
Con l’avaluca ??? san fare qua
È una ricetta del Perù
E chi meno ha paga di più
Ma che trovata sensazional
Si aggiusterà così
Quel che non va
E sprechi e sprechi
Non è il caso di esitare
La brava gente ci si abituerà
E strizza e strizza
Che nessun c’avrà da dire
Alle proteste chi mai ci batterà?
E dopo allegramente ??? se tu vuoi
Quella spremuta bevila con noi
Ma che spremuta di qualità
Con l’avaluca ??? san fare qua
È una ricetta del Perù
E chi meno ha paga di più
Ma che trovata sensazional
Si aggiusterà così
Quel che non va
Ma che trovata sensazional
Si aggiusterà così
Quel che non va!
Noi semo del Borghetto e via Pinciana,
di via del Fabretto e dei Dogana.???
Piazza del Nullivieri ??? e di Bottini, ???
Un semo viareggini d’annacquà. ???
Pincianello, Pincianello, vieni con noi a cantà.
Tutti all’ombra della tore,
si trovamo a tutte l’ore.
Le vendugliore ??? al mercato,
tutti stanno ad aspettà te,
c’è anche un ???
Da Girotti c’è Taucco, Lompinanni e Piritucco, ???
Che a quartucci fanno il pieno,
con giudizio e cacchè.
Pincianello, Pincianè,
alla scuola di viola,???
Pincianello eri anche te.
I riordi son soltanto dei riordi
Torciato hanno la tore in via Pinciana
Non c’è piazza Bontino,
non c’è il Caruglio
Piazza dell’Ulivieri, un c’è più
Pincianello, Pincianello, ??? com’è
Ci son tanti viareggini
Non c’è il Necci e c’è la pizza
Ma però se semo in piazza
Son fratelli ancora di te
Un zippo me piscica catafé
All’Evane viareggino
Prestano in via di Lucca
A nipoti della Tocca
Pial Caruglia via su Pà
E Vendugliora via su Mà
E con noi te Pincianello viareggino di qualità
Chiesa della Santissima Annunziata,
Fossi dei nostri nonni la lor madre,
E quali viareggini come a quei tempi
Si ritrovavano tutti vicino a te.
Ora è qui, vecchia Viareggio,
A riordarti di te.
C’è la festa dell’Annunziata,
ciottorini e pasimata
Da Via Regia a via Pinciana.
Quanta festa si sta fà
E l’attore sta a guardà.
Qui dov’è, vecchia Viareggio,
Batte il cor dei viareggini,
Quelli veri genuini.
Ciottorini e pasimata,
Son tornati per riordà.
Qui la fiera dell’Annunziata
È tornata e ci resterà.
Pincianello, Pincianello, olé, olé, olá!
C’è la festa dell’Annunziata,
ciottorini e pasimata
Da Via Regia a via Pinciana.
Quanta festa si sta fà
E l’attore sta a guardà.
Qui dov’è, vecchia Viareggio,
Batte il cor dei viareggini,
Quelli veri genuini.
Ciottorini e pasimata,
Son tornati per riordà.
Qui la fiera dell’Annunziata
È tornata e ci resterà.
Noi la vecchia Viareggio, facciamo ritornà!
Gusmano, menestrello del Varignano, ho la rima facile e niente mi sfugge, serenate per tutte le occasioni: battesimi, cresime e matrimoni.
Conforto le vedove e se han sempre della ciccia addosso li faccio la funzione dei morti.
Ci siamo tutti? Bene!
Tanto guarda, la minestra è scodellata, il vino l’abbiamo travasato, il formaggio l’abbiamo grattato fino alla crosta, con lesso di ieri ci abbiamo fatto la frigassea e i bamboretti s’en già lavati le mani, il lavandino l’abbiamo sturato, alla zì Telene n’ha già fatto effetto la purga, la creolina nel comodo ce l’abbiamo buttata, il bottino è sotto il livello di sicurezza e un c’è periolo che stralevi, abbia c’è il pane per metterlo nelle torte di Pasqua, cominciamo domani, se nessuno si viene a rompe i coglioni si possiamo mettere anche a tavola.
Verrà o non verrà,
la rima non è facile si sa.
Ci prova la mì nonna che ha ottant’anni
col suo Giovanni e i ni fà
Vedrai che non verrà,
vedrai che non verrà.
Mangià abbiamo mangiato, i bamboretti la parte l’hanno già fatta, a bagnanti n’abbiamo scritto e i matrassin l’abbiamo rifatti, il latte l’abbiamo messo alla finestra perchè un s’accagli, la vecce è a grani sotto scava, i caldanini l’abbiamo sbracciati, il lumino a marittimi l’abbiamo acceso, la cassetta del pattume è sul sogliero, la zì Telene l’abbiamo rimboccata, carosello l’abbiamo visto, dov’è dov’è la donna l’abbiamo saputo, il bagno lo faccio un altr’anno, tanto te non ti si può toccà perché hai fatto il vuoto, se nessuno si viene rompe i coglioni si possiamo mettere anche a letto.
Verrà o non verrà,
la rima non è facile si sa.
Ci prova la mì nonna che ha ottant’anni
col suo Giovanni e i ni fà
Vedrai che non verrà,
vedrai che non verrà.
Il gallo ha cantato a gallina, la sirena dell’estense un ha sonato, i bamboretti un vohlino andà a scola, il latte si è incagliato, lo sciacquone si è intasato, la zì Telene è sempre viva. Piove, tira vento e trona, e io, che sono il padrone di casa, dovrei essere fresco come una rosa, ma siccome mi hai rotto i coglioni tutta la notte, ho più sonno di prima.
Parole, nient’altro che parole,
frasi soltanto che durano poco,
Appattumate come viene viene,
non pronunciate bene,
E tu, paziente come sempre,
come non mai, come faccio io,
Stai volentieri al gioco, Viareggio.
Amore mio perché lo sai
quanto ti si vol bene,
come eri, come sei, come sarai.
Forse non come prima, non lo so.
Sarai quel che vorrai,
purché tu sia sincera.
Quello che è fatto è fatto,
per me sta bene tutto.
Anche stasera, vada, non è che io vada alla ricerca vana di qualcosa.
Qualcosa che credevo aver perduto, no.
Questo è solo un saluto,
un cenno con la mano,
n po’ logro forse,
un po’ stantio,
Che viaggia verso te, ma
un te lontano,
Viareggio amore mio.
C’era una cordicella in via Pinciana
dove ogni viareggina stendeva i panni
vedevi le braette della grusiana ???
le camicette rosa di chi ha vent’anni
In via Macchiavelli c’è un’osteria
a dà lo zolfo all’uva c’era un gobbino
la sera dopo sette gotti di vino
veniva l’assistenza a portallo via
In piazza Sant’Andrea c’è una campana
ma prima il campanile era nell’orto
Su sette e sette giorni la settimana
sonava un giorno a festa e quell’altro è morto
In fondo alla via Regia un anno e via
dice che o viaggi c’era la farmacia ???
C’han preso più cristeri le tù cugine
che tutti l’ammalati alle Barbantine
In fondo a via Cairoli c’era un giardino
abbandonato, triste, senza calore
Ma sulla tomba bianca del Garibaldino
A maggio e tutti l’anni sbocciava un fiore
al Terminetto dietro la ferovia
Vedevi solo vigne ed uva granata
ti vede più tegami il cavalcavia
Che ciottorini il giorno dell’Annunziata
col fiasco con la brocca nonna Veniglia ???
Ripensiti alla polla di via Pinciana
quando il tu damo fresco di sabbatana ???
Ti regalò uno scialle fatto a Siviglia
e via Zanardelli verso il piazzone
Rimbiscarì per l’occhi d’una ragazza,
ma dopo il primo nasce del burbiglione,
Ni dissi attento Egisto leqqui stirazza.
Buon ti perdevi i vespri, le processioni,
parevi pitturata sopra un santino,
Hai spento più candele dietro a’ poggioni
che ceri il sagrestano di San Paolino.
Ha visto più rammendi il tuo reggipetto,
di quanti in sulle reti d’un vaporetto,
Han perso più battaglie le tue mutande.
Che fogli platanacci di Piazza Grande,
piazza Pinciana bella, piazza Pinciana.
Cerino, certe, donne da dà l’affanno,
ma erin di velle donne che ‘un te la danno.
Prima alla buonasera, finché fa giorno,
ci sono tre parole in fondo al cuore.
La gioventù Viareggio è il primo amore,
la gioventù è passata, Viareggio muore.
Tu resti come un ghiozzo col primo amore.
La gioventù è passata Viareggio muore,
tu resti come un ghiozzo col primo amore.
Quando un soffio di libeccio
corre lungo il vialone
È Viareggio
che mi canta una canzone.
Quando il mare dà di fori
e arriva in passeggiata
E’ Viareggio
che mi fa la serenata.
E perfino il lavarone
mi vien voglia di mangia’
e la rena della spiaggia
come zucchero ingolla’.
Quando un gozzo nel canale
ti ballonzola così
E’ Viareggio
che mi dice sempre sì
E perfino il lavarone
mi vien voglia di mangia’
e la rena della spiaggia
come zucchero ingolla’.
Quando un gozzo nel canale
ti ballonzola così
È Viareggio
che mi dice sempre sì
Con Viareggio un ci si fà
perché le’sa come fà
a arrivatti dritta al core
co un coriandolo di lì
La un cespuglio messo la’
ti rigira come vole
il mare il sole il cielo blu
ti butta lì icendo li vuoi
son tuoi ma resta qui.
Con Viareggio un ci si fa
perché sempre ti darà
un sorriso, un’emozione
il vestito che c’ha lè
mai di moda passerà
con Viareggio un ci si fa.
Link utili
- La tabella con tutte le canzoni del Carnevale di Viareggio la puoi trovare a questo link.
- L’albo d’oro delle canzoni del Carnevale di Viareggio è riportato in questa pagina.
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